venerdì 12 settembre 2008

Speleo in pantaloncini


Curiosando nella Speleologia, oggi si nota che, questo “sport” definito da molti “estremo”, abbia non poche lacune dal punto di vista della preparazione fisica e atletica. La stragrande maggioranza degli speleologici iscritti ai gruppi possono essere definiti “speleologi della domenica”. Su di essi è fatta una buona opera di sensibilizzazione riguardo ai rischi e ai pericoli cui vanno incontro girando per grotte, ma a mio avviso, quest’ultimi non si prevengono offrendo loro una buona preparazione fisica di base.
Certamente nozioni di tecnica speleologica e progressione in grotta sono un fattore indispensabile, e certamente le stesse aiutano gli speleologi ad avere una razionale utilizzazione delle energie necessarie per la progressione, ma non sufficienti. Il tutto dovrebbe essere coadiuvato da un corretto bagaglio di preparazione fisica che rende meno faticosa e più facilitata l’escursione in grotta, ma soprattutto migliora la reattività in caso di pericolo e la capacità di affrontare una situazione atipica. Una buona tecnica speleologica serve a poco se il nostro corpo non è in grado di sostenere addirittura un avvicinamento alla grotta, quando questo, per esempio, si struttura su un altura.
A tal proposito sarebbe bene attuare un protocollo di allenamento strutturato prima di affrontare grotte di difficoltà media ed elevata:
  • Programmare attività sportive multilaterali che coinvolgono le capacità motorie di base:
    Attività di trekking, uscite in mountainbike, o di corsa all'aperto, attività in palestra da svolgere almeno una volta alla settimana

  • Programmare escursioni speleologiche mirate:
    Attività in palestra di roccia o grotte di facile accesso,attività in grotta che abbiano caratteristiche simili alla grotta obiettivo dell’uscita domenicale.

Gaetano